La Giornata Della Terra 2021
Lush celebra la Giornata della Terra con MedSharks: monitorare il mare per tutelare il Pianeta.
Giovedì 22 marzo, in occasione della Giornata della Terra, Lush devolverà i proventi raccolti grazie alla vendita della crema Charity Pot a supporto del progetto MedFever, volto ad aiutare gli scienziati a comprendere e a mostrare l’impatto dei cambiamenti climatici nel nostro mare.
Milano, aprile 2021 – Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano, celebra giovedì 22 aprile la Giornata della Terra, supportando l’importante progetto MedFever promosso da MedSharks, un’associazione dedicata allo studio e conservazione dell’ambiente mediterraneo, volto a monitorare il riscaldamento del mare.
Per una settimana, a partire dal 22 aprile, i proventi delle vendita della crema mani e corpo Charity Pot di tutti i negozi Lush e su it.lush.com saranno interamente devoluti a MedSharks per la realizzazione di un progetto che si propone di comprendere gli effetti del riscaldamento climatico a partire dal monitoraggio della temperatura mare.
Il mare, infatti, è a tutti gli effetti il termosifone del Pianeta, una grande riserva di calore che fornisce energia al clima. A volte anche troppa: estati sempre più roventi riscaldano il Mediterraneo e innescano temporali sempre più forti, rovesci che diventano bombe d’acqua, se non cicloni mediterranei.
Ma quanto è caldo il Mediterraneo? Dallo spazio, i satelliti stimano in modo abbastanza preciso la temperatura del mare, ma i sensori si fermano in superficie. Poco o nulla si sa di quanto accada sui fondali: pochissimi i termometri posizionati sott’acqua in tutto il Mediterraneo, perché molte sono le difficoltà intrinseche per i ricercatori di accedere in quell’ambiente.
Una rete di sensori per affrontare i cambiamenti climatici
Per questo MedSharks avvia il progetto MedFever: nei prossimi giorni istruttori e guide subacquee di dieci centri immersione volontari, installeranno nel Mar Tirreno una rete di sensori che ogni quarto d’ora registrerà la temperatura del mare, a varie profondità. L’idea di questa rete di monitoraggio ‘volontario’ nasce da MedSharks, che da cinque anni registra costantemente le temperature in un’oasi sottomarina nel Golfo di Napoli. Negli anni questi dati, raccolti per lo studio del piccolo squalo gattopardo, hanno aperto a oceanografi e biologi una prospettiva pressoché inedita su quanto accade sotto il pelo dell’acqua: chi studia le correnti ha individuato onde di calore propagarsi in mare; chi si occupa del riscaldamento climatico ha trovato un registro prezioso per comprendere le cause, o concause, delle sempre più frequenti morie di mandrepore e gorgonie.
“Così, insieme ai centri immersione, è nata l’idea di replicare questa piccola stazione di rilevamento in tutto il Tirreno per poi, gradualmente, estenderci agli altri mari italiani” spiega Eleonora de Sabata, coordinatrice del progetto. La rete MedFever avrà stazioni in Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, con subacquei-sentinelle pronte a cogliere, registrare e segnalare ogni cambiamento anomalo sui fondali.
“Una rete di termometri marini in siti costieri strategici nel mar Tirreno, che consentono misure ad altissima frequenza temporale, rappresenta uno strumento di indagine ambientale di estrema importanza” conferma Ernesto Napolitano, oceanografo dell’ENEA coinvolto in MedFever. I dati raccolti confluiranno nella rete pubblica T-MEDNet e consentiranno ai ricercatori di ogni specializzazione di osservare e comprendere meglio fenomeni di dinamica costiera di estrema importanza anche per l’ecosistema locale.
Un regalo dei subacquei alla ricerca, perché ognuno può e deve fare quanto è possibile nella lotta al cambiamento climatico: dai propri comportamenti quotidiani all’aiutare gli scienziati a comprendere e a mostrare l’impatto dei cambiamenti climatici nel nostro mare.
La Giornata della Terra 2021 è infatti interamente dedicata al tema Restore our Earth e si concentra sui processi naturali, sulle tecnologie verdi emergenti e sul pensiero innovativo in grado di ripristinare gli ecosistemi del mondo; si rifiuta così l’idea che la mitigazione o l’adattamento siano gli unici modi per affrontare il cambiamento climatico e diventa fondamentale l’azione individuale e collettiva per tutelare il pianeta dai danni del riscaldamento climatico.
Monitorare il mare per tutelare la terra
Mare troppo caldo? A terra piovono guai.
- L’aumento delle temperature del mare non solo provoca gravi impatti sulla biodiversità marina e contribuisce all’innalzamento del livello del mare, ma ha conseguenze su quanto accade in atmosfera, dove avvengono i fenomeni meteorologici.
- Un mare caldo immagazzina e quindi immette in atmosfera una quantità enorme di energia di cui si nutrono, per nascere e crescere, nubifragi e trombe d’aria, con impatti devastanti sulla terraferma.
- Un mare sempre più caldo contribuisce all’innalzamento del mare, perché l’acqua più calda si espande, provocando una maggiore erosione delle coste.
- Per il futuro, a un ulteriore aumento delle emissioni di gas serra potrebbero essere associati altri mutamenti significativi rispetto al passato, come un ulteriore riscaldamento, modificazioni della quantità e del tipo delle precipitazioni, aumento del livello del mare e cambiamenti nella frequenza e nella quantità degli eventi climatici estremi (alluvioni, siccità, cicloni, ecc.).
- Anche se la crescita delle concentrazioni dei gas-serra nell’atmosfera fosse arrestata durante questo secolo, i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare determinati dalle passate, attuali e future attività umane continuerebbero per secoli. (fonte ISPRA).
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