Cosa significa "commercio equo" e come funziona per Lush.
Cos’è il commercio equo?
Quando Lush è stata fondata nel 1995, era difficile conoscere la provenienza dei beni acquistabili nei negozi o nei supermercati. Molti consumatori erano giustamente preoccupati per il lavoro minorile, le condizioni di lavoro e di povertà dei lavoratori. In risposta a questa preoccupazione, sono nate iniziative di commercio diretto per alcuni prodotti, come il caffè, affinché i produttori potessero ricevere un compenso equo e i consumatori potessero sentirsi sicuri di fare una buona scelta. Queste iniziative sono cresciute diventando un movimento di scala mondiale, che ha concepito l’idea di “commercio equo”. Commercio equo significa preoccuparsi per il benessere dei piccoli fornitori, mantenere relazioni a lungo termine, assicurarsi che i produttori nei paesi in via di sviluppo possano competere e prosperare nel sistema economico globale.
L’idea di “commercio equo” viene formalizzata da diverse organizzazioni attraverso la certificazione delle condizioni di lavoro e del prezzo delle merci. Il commercio equo e solidale aiuta a creare un mercato più stabile per i produttori certificati. In cambio, loro accettano di esercitare pratiche agricole rispettose dell’ambiente, rispettare standard di lavoro equi e investire nel proprio territorio. Questa relazione commerciale si basa sia sul pagamento di un prezzo equo che sulla trasparenza e sulla responsabilità.
Esistono diverse organizzazioni a cui i produttori possono iscriversi per ottenere la certificazione dei i propri prodotti. La più nota è la Fairtrade International (FLO), che possiede ed emette il famoso marchio “Fairtrade” di colore verde e blu, ma ce ne sono altre come la ‘Fairtrade Federation’ e l’IMO che produce la certificazione “Fair For Life”.
Lush e il commercio equosolidale
Da 27 anni generiamo e manteniamo il più possibile rapporti diretti con i nostri fornitori, per essere sicuri che le loro condizioni di lavoro siano dignitose e i nostri prezzi siano equi. Siamo orgogliosi di poterlo fare con i fornitori di molti dei nostri ingredienti. Il commercio diretto si è dimostrato molto efficace per garantire queste condizioni.
Non c’è alcuna ragione per cui i nostri fornitori dovrebbero ricevere compensi inadeguati e lavorare in cattive condizioni.
Le organizzazioni certificatrici sono un ottimo canale per trovare nuovi produttori e mostrare ai consumatori che possono fidarsi del prodotto che acquistano. Noi di Lush utilizziamo molti ingredienti su cui gli enti certificatori non si sono ancora concentrati. Questo perché i nostri ingredienti sono spesso coltivati in aree geografiche non coperte dalle certificazioni, oppure perché non vengono prodotti in serie e quindi non rientrano nei criteri di certificazione. Attualmente i nostri ingredienti sintetici sicuri non sono coperti dalle certificazioni del commercio equosolidale. È quindi nostra responsabilità lavorare a stretto contatto con i fornitori per conoscere bene quello che acquistiamo e sapere come è stato realizzato. Non è sempre facile farlo e richiede molto lavoro. È un processo continuo. Per noi è importante sviluppare rapporti di fiducia solidi con i nostri fornitori. Porre un marchio su un nostro prodotto per dimostrare che qualcun altro ha controllato la nostra filiera può essere uno strumento utile, ma a noi piace farlo di persona. In alcuni casi, i produttori non possiedono una certificazione perché la loro struttura non corrisponde ai requisiti richiesti, in altri casi perché semplicemente scelgono di non investire denaro per ottenere la certificazione. La certificazione deve esserci se è la scelta giusta per il produttore. Dati i nostri rapporti di fiducia, noi di Lush non forziamo mai i nostri fornitori a richiedere una certificazione.
Certificazioni
Ogni ente certificatore emette un marchio differente e stabilisce diversi parametri per accedere alla certificazione. Alcune organizzazioni specificano che solo le materie prime certificate secondo il proprio standard possono essere utilizzate nei prodotti finiti che portano il loro marchio. Data la varietà di ingredienti che mettiamo in ogni nostro prodotto, la maggior parte di questi non può essere certificata, ma nella lista ingredienti dei nostri prodotti indichiamo sempre quali materie prime sono certificate. Dato che noi di Lush non possediamo il marchio “Fairtrade” di Fairtrade International (FLO), possiamo usare questa dicitura solo per gli ingredienti che già portano questo marchio. L’etichettatura del commercio equo e solidale è nata a partire da alimenti come tè e cacao. Per quanto riguarda i cosmetici, i marchi del commercio equo non vengono riconosciuti in tutti i paesi, quindi questi devono essere etichettati in modo diverso.
Verso il futuro
Il nostro obiettivo è portare avanti le collaborazioni esistenti e dare inizio a nuove relazioni con i fornitori di tutti i nostri ingredienti, per poter garantire l’assenza di lavoro minorile, salari equi, sostenibilità ambientale e buone condizioni di lavoro, oltre a far rispettare la nostra policy contro i test sugli animali. Questo percorso talvolta richiede l’aiuto di enti certificatori, altre volte coinvolge direttamente i nostri fornitori. Attraverso il commercio diretto, il rispetto reciproco e le visite regolari, abbiamo rafforzato le nostre collaborazioni, assicurandoci che i prezzi e le condizioni di lavoro siano giusti ed equi. Siamo ambiziosi e riconosciamo di poter migliorare. C’è ancora molto lavoro da fare. I fondamenti del commercio equo e solidale sono per noi l’unico modo di fare attività commerciale. Crediamo nella realizzazione di prodotti efficaci, freschi e fatti a mano con i migliori ingredienti, e per questo continuiamo ad acquistare ingredienti freschi in modo equo ed etico.
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